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IX RASSEGNA BIENNALE DI ARCHITETTURA - PREMIO MARCELLO D’OLIVO








Martedì 16 ottobre l’Associazione Architetti del Friuli-Venezia Giulia “Arte & Architettura” presso la sede dell’Ordine degli Architetti p.p.c. di Udine è stato presentato il bando per la Nona edizione della RASSEGNA BIENNALE DI ARCHITETTURA del Friuli Venezia Giulia.


Si tratta di una selezione di opere realizzate nel territorio regionale che affrontano i temi dell’edilizia pubblica, dell’abitazione, dell’arredo urbano e dell’architettura degli interni. Scopo della Rassegna è quello di segnalare i migliori progetti realizzati nella nostra Regione dal 2010 ad oggi e promuovere allo stesso tempo una riflessione sull’arte del costruire in stretta relazione con le scuole di Architettura, i produttori, le amministrazione, in generale con tutti gli attori coinvolti nel processo della produzione edilizia.

All’interno della Rassegna l’Associazione ha istituito il PREMIO MARCELLO D’OLIVO – giunto alla sesta edizione – che verrà attribuito da una giuria internazionale al progetto ritenuto più meritevole.

La giuria internazionale invitata a giudicare i progetti della Nona edizione della Rassegna sarà composta dai seguenti architetti:

Jacques Lucan (Parigi)

Odile Seyler (Parigi) Moira Morsut (Udine, Consigliere dell’Associazione “Arte & Architettura”)

Miha Desman (Lubiana) Marco Contini (Parma) Sergio Pascolo (Venezia)

Tutte le opere saranno esposte in una mostra itinerante che, accompagnata da un catalogo a diffusione nazionale, nel corso del 2019 e 2020 toccherà i quattro capoluoghi della regione, mentre le dieci opere selezionate saranno ospitate in apposite mostre organizzate dalle Associazioni degli Architetti sloveni e carinziani nelle gallerie Dessa di Lubiana e Napoleon Stadel di Klagenfurt.

A partire da questa edizione l’associazione Arte&Architettura intende conferire un ulteriore riconoscimento, denominato per la “CONSERVAZIONE DELL’ARCHITETTURA MODERNA“.

1° PREMIO PER LA CONSERVAZIONE DELL’ARCHITETTURA MODERNA


Per settant’anni e più di vita di un’opera, che spesso è già largamente riconosciuta come capolavoro dalla comunità degli “addetti ai lavori” e degli storici, l’unico argine a manomissioni, trasformazioni più o meno distruttive è costituito dalla sensibilità culturale e dalla consapevolezza dei proprietari. Il premio si rivolge quindi a proprietari di edifici ancora privi di tutela ufficiale, in cui la cura dell’architettura è semplice “fatto privato”, scelta dipendente dalla sensibilità e dalla consapevolezza culturale di “singoli”, che non operano sottostando a obblighi stabiliti da istituzioni preposte alla conservazione del patrimonio.

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